Centrale: il Seit in rivolta

LAIVES: SULLA CENTRALE ELETTRICA A POMPAGGIO AL SEIT MOLTO FUMO E POCO ARROSTO. E QUEL POCO, DI PESSIMO GUSTO. GLI ABITANTI ABBANDONANO L’ASSEMBLEA PER PROTESTA.

La serata organizzata a Laives dalla società “South Tyrol Energy” ha confermato i dubbi dei Verdi sul mega-progetto di centrale elettrica a pompaggio che, rifiutata sul Renon (qui l’analisi e la storia), viene ripresentata identica nel comune della Bassa Atesina.

La presentazione è stata confusa, i pochi dati sono stati dichiarati “provvisori”, dunque inattendibili.

Il responsabile del progetto, dott. Christian Masten (lo stesso del fallito progetto del Renon) non ha saputo dare alcuna garanzia di quanto promette:

  • Nessuna garanzia sull’uso esclusivo di energie rinnovabili per il pompaggio: la centrale rischia di diventare un impianto di riciclaggio di energia “sporca”.
  • Nessuna garanzia sulla redditività economica del progetto: i famosi due milioni al comune di Laives sono per ora un puro specchietto per le allodole.
  • Nessuna garanzia sull’equilibrio idrico: gli enormi lavori di scavo metteranno a  grave rischio le sorgenti e l’approvvigionamento di acqua a monte e a valle.
  • Nessuna garanzia sul traffico causato dai cantieri: 130 camion al giorno intaseranno la viabilità tra Laives e Bolzano, vanificando l’effetto delle circonvallazioni appena costruite.
  • Nessuna garanzia sulla protezione del paesaggio, sul rumore e sull’inquinamento, sia in fase di cantiere che di esercizio.
  • Nessuna garanzia sui partner che finanzieranno l’investimento: parlare di “grosse imprese elettriche italiane e austriache” senza fare alcun nome è una presa in giro.

Bene hanno fatto a protestare con forza gli abitanti del Seit-la Costa, che hanno abbandonato la sala quando Masten ha spiegato che il progetto si spostava dal Renon alla loro zona perché “sul Renon vivono 8500 persone, mentre al Seit solo 300”. Un’affermazione cinica che conferma che l’impatto ambientale sarà gravoso e pieno di incognite.

In sostanza, sul progetto di centrale elettrica a pompaggio la “South Tyrol Energy” ha offerto molto fumo, ma poco arrosto.

E quel poco di arrosto che si è intravisto rischia di avere un sapore molto amaro per la popolazione e per i comuni dell’area interessata.

7 pensieri riguardo “Centrale: il Seit in rivolta

  1. DALL’ALTO ADIGE DI OGGI:
    «Dalla documentazione della Camera di commercio risulta che la società, guidata da Christian Masten, è stata costituita il 19 luglio di quest’anno e che vi prendono parte anche persone domiciliate presso il suo stesso indirizzo. Masten figura come presidente e almeno fino al 23 settembre scorso, questa società risultava inattiva. Il capitale sociale ammonterebbe a 12 mila euro, dei quali solo 3 mila versati».
    Ma che grande società!

  2. Speriamo che questo progetto sia già stato archiviato dagli amministratori di Laives; è preoccupante però che ci sia gente che non si rassegna e continua a cercare qualcuno da raggirare…dove proveranno l’anno prossimo? apriamo un sondaggio….?

  3. ANCHE LA SVP DI LAIVES DICE NO AL PROGETTO. E COSI’ LA FACCENDA DOVREBBE ESSERE CHIUSA…

    SVP-Ortsausschuss verabschiedet sich vom Pumpspeicherwerk

    PARTEISITZUNG: Funktionäre sprechen sich einstimmig gegen das geplante Mammutprojekt aus –Di Fede:Nehme Entscheidung zur Kenntnis

    LEIFERS. Dass weite Teile der SVP alles andere als begeistert vom geplanten Pumpspeicherkraftwerk sind, ist spätestens seit den Bürgerversammlungen kein Geheimnis mehr. Vor allem die Bauernvertreter und die direkt betroffenen Seitner Mitglieder äußerten sich öffentlich ablehnend. Mittlerweile ist der gesamte Ortsausschuss gegen das Projekt.
    Auf der gestrigen Mehrheitssitzung teilte SVP-Vizebürgermeister Georg Forti den anderen Parteien die zu Beginn der Woche getätigte Entscheidung mit. Der Ortsausschuss hatte sich in einem Beschluss am Montag Abend einstimmig gegen das Pumpspeicherprojekt ausgesprochen. Zweifel amProjekt nicht ausgeräumt Inwieweit sich diese Entscheidung auf das Klima innerhalb der Mehrheitsparteien auswirkt, lässt sich noch nicht abschätzen: „Die Entscheidung der SVP nehmen wir zur Kenntnis. Ich habe immer gesagt, dass dies nicht ein Projekt der Gemeinde ist. Es ist noch nicht einmal ein Projekt, sondern vielmehr eine Idee, die uns vorgeschlagen wurde. Es ist unsere Aufgabe, diesen Vorschlag zu bewerten“, sagt Bürgermeisterin Liliana Di Fede. Es seien noch viele Fragen offen und auch die Ängste der Bevölkerung müssen ernst genommen werden, meint Di Fede weiter. Zum Beispiel kenne man noch nicht einmal den Namen der Investoren. Deutlicher in seiner Ablehnung wird SVP-Vizeobmann Norbert Paoli. „Die Fakten liegen auf dem Tisch. Die Vorund Nachteile sind bekannt. Es geht umdieWahrung der Interessen einer ganzen Fraktion, die existenziell in Frage gestellt wird“, meint der Bauernvertreter.

    (Dolomiten, 22.10.2010)

  4. Eh, sì, e il personaggio è sempre lo stesso del Renon: Christian Masten, un imprenditore non certo di successo. Proprio ieri, mentre c’era la seduta del Consiglio provinciale, Masten si aggirava nei corridoi avvicinando assessori e politici – eccetto noi Verdi, ovviamente.
    Io comunque penso che il progetto sia già morto, dopo le prese di posizione della Svp sia di Laives che di San Giacomo.

  5. e quindi se volessimo produrre tutta l’energia elettrica da fonte rinnovabile (soprattuttto il fotovoltaico, dato che è il meno inpattante), come si farà ad accumulare qualcosa come 400 milioni di kWh di energia elettrica al giorno per sopperire, soprattutto la notte, alla mancanza di sole e di vento se non utilizzando sistemi di pompaggio idrauluco? ho fatto la medesima domanda a molte ass. ambientaliste, ma nulla di concreto dato che di risposte non vene sono

  6. Ciao Roberto, hai ragione e infatti io non sono A PRIORI contro le centrali a pompaggio, ma sono favorevole solo se rispettano 3 condizioni:
    1. Siano alimentate al 100% con energia rinnovabile, solare o più verosimilmente eolica. Per adesso invece vengono alimentate con energia nucleare o da combustibili fossili.
    2. siano compatibili con la tutela del paesaggio e la sicurezza dell’ambiente e della popolazione.
    3. siano accettate dalla popolazione attraverso un processo di partecipazione.
    A queste condizioni una centrale ha pompaggio ha un senso. A Laives, come prima al Renon, queste condizioni non c’erano.

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