Approvata in consiglio provinciale la nostra mozione per salvare il Catinaccio dalla cementificazione. La Svp si spacca. All’ultimo momento passa un documento a sorpresa firmato da Riccardo Dello Sbarba e dall’assessore Laimer. L’ala economica Svp scappa dall’aula. Cronaca di un pomeriggio che fa onore alle Dolomiti.
E’ stata una seduta rocambolesca, quella del Consiglio provinciale di oggi in cui è stata approvata la nostra mozione contro la nuova pista progettata sul Catinaccio. Emendamenti, interruzioni, rissa nel gruppo Svp e alla fine il voto: 23 sì per la nostra proposta di bocciatura del progetto presentato dalla “Latemar-Carezza Srl”. 2 i no e 2 gli astenuti. Una parte della Svp, quella legata all’economia, è scappata via dall’aula al momento del voto: Durnwalder, Mussner, Frick ed Hermann Thaler.
Tutto è partito dalla nostra mozione per la ralvezza del Catinaccio, inserita al punto 49 dell’ordine del giorno. Ci siamo arrivati alla svelta. Durnwalder era assente dall’aula. Io ho illustrato la mozione, sono intervenuti diversi consiglieri di opposizione in sostegno (Kury, Klotz, Pasquali, Leitner) e poi ha preso la parola l’assessore Michl Laimer. Lui aveva detto settimane fa che era contrario al nuovo impianto e l’ha ribadito. Non voleva però votare una mozione dei Verdi (si sa come vanno queste cose) e dunque ci ha proposto una modifica, che rendeva la mozione più breve ma non meno chiara e netta (la riporto alla fine del post). A questo punto spettava a me dire se accoglievo la proposta di Laimer o no. Io ho chiesto 5 minuti di interruzione, proponendo a Laimer di firmare insieme il testo definitivo. Mi sono avvicinato ai banchi della giunta e… apriti cielo! Un gruppo di assessori e consiglieri Svp (Frick, Hermann Thaler, poi Mussner e altri) si è precipitato su Laimer e gli ha detto di tutto: sei matto a far votare una cosa del genere, l’investimento è importante, ci sono imprenditori che rischiano i loro soldi per rilanciare Nuova Levante e così via. Laimer è rimasto sulle sue posizioni.
Alcuni cercavano cavilli giuridici per non votare, dicendo che la mozione era inammissibile (ma io faccio di solito il presidente e so se una mozione è ammissibile o meno!). Il capogruppo Baumgartner cercava di “rinviare a domani”, ma noi Verdi abbiamo insistito. A quel punto Laimer ha girato il foglio della sua proposta di modifica, io l’ho firmato al volo e l’abbiamo consegnato in segreteria per la traduzione. La seduta era ancora sospesa.
Lì è sucecsso di tutto. Il Thaler entrava e usciva dall’aula telefonando a Durnwalder perché venisse subito in aula, che stava succedendo un guaio grosso. Gli altri che cercavano in ogni modo di desistere. Qualcuno che diceva: proponiamo di sospendere questa mozione! Ma, carini, il primo firmatario della mozione sono io – gli ho detto – e solo io posso decidere se sespenderla o meno. E io voglio votarla appena possibile!
In quel mentre è rientrato Durnwalder trafelato. Chiacchiere fitte tra capannelli Svp, con altri (ho notato Martha Stocker, Herbert Deniccolò) che invece non vedevano l’ora di votare. Presto il Landeshauptmann si è reso conto che per loro era tutto troppo tardi: il documento firmato Dello Sbarba – Laimer era ormai stato depositato, la mozione era nostra e nostra la gestione, non restava che rassegnarsi. In quel mentre i funzionari del Consiglio hanno distribuito la mozione. Eccone il testo:
Premesso
– che al comune di Nuova Levante è stato presentato dalla società Latemar Carezza Srl” un progetto per la realizzazione di un nuovo impianto di risalita tra la malga Moser e la Roda de Vael
– Che questo impianto invade la cosiddetta zona di protezione del progetto UNESCO “Dolomiti patrimonio dell’Umanità”
Il consiglio della Provincia autonoma di Bolzano impegna la Giunta provinciale
A NON AUTORIZZARE LA REALIZZAZIONE DI UN NUOVO IMPIANTO DI RISALITA SUL CATINACCIO TRA LA MALGA MOSER E LA BASE DELLA RODA DE VAEL”.
Firmato: Riccardo Dello Sbarba, Michl Laimer.
Si tratta di un impegno chiaro e netto che salva il Catinaccio dalla cementificazione. E’ una vittoria importante per tutti coloro che si battono, in ogni parte della nostra terra, contro lo scempio della montagna: dall’Alpe di Siusi al Plan de Corones (pista Ried), da Sesto Pusteria alla Val d’Ultimo. E’ così premiato l’impegno dell’iniziativa civica Pro-Catinaccio-Rosengarten e delle cittadine e cittadini che hanno firmato la petizione popolare per salvare questo gioiello delle Dolomiti. Ma la mobilitazione deve continuare: i cementificatori non aspetteranno molto per tornare alla carica. E, come si è visto, hanno protettori potenti.
OTTIMO OTTIMO OTTIMO!
bravo riccardo! vielleicht sucht laimer nach allianzen für den schwarzen tag nach der wahl…….(siehe bayern etc…)
Bravo Riccardo!
Saluti e auguri per il 26 ottobre
Gruß Ossi
fantastico! bravissimo Riccardo! sei uno stratega! ma a quel Laimer bisogna fargli un monumento, adesso:-)
grande! VIVA LE DOLOMITI !
Maddalena, Legambiente Trento
:):):)
spumante! 🙂
Bravo!
Hai salvato un pezzo della mia infanzia! Grazie!
Annaliese
Ma come? Non è il denaro quello che fa girare il mondo?
Bravo, bravo, bravo!
Un abbraccio
evvaiiii… fantastico! Viva anche Laimer però 🙂
Sono davvero felice. A te ovvi complimenti. Ma a Laimer, che in questo caso (o forse pare solo a me, ingenua?) ha dato ascolto alla sua coscienza per potersi guardare ancora allo specchio e si è messo contro i potenti del suo partito, vorrei fare i complimenti di persona.
michl.laimer@provinz.bz.it
Ora spero la cosa esca a caratteri cubitali sui giornali e ti faccia grande onore.
Raffaela
complimenti, complimenti davvero, ogni tanto si respira e si gioisce,bene bene
Mitico Michl! Per fortuna c’è lui che fa ragionare la nostra giunta. Lo voterò, promesso!
Evviva!!!
Complimenti!!!
Elda
Evviva almeno uno splendido esempio per una bella lezione sul turismo sostenibile, sperando che sia un piccolo inizio per sostenerci tutti quanti nel nostro futuro migliore e che se non migliora per i nostri giovani si sa dove andrà a finire, di Riccardi (e anche Laimer) ce ne vorrebbero tanti in questo momento! SEI FORTE RICCARDO
Bravo Riccardo! Uno dei pochi rimasti sulla nuvola in calzoni.
Un abbraccio
marco
Bravo Riccardo,
la legislatura non poteva finire in modo migliore. I Verdi dimostrano ancora una volta che sanno identificare i problemi, (anche quelli interni alla SVP) proporre delle soluzioni e farle approvare con intelligenza politica.
franco nones
Ben fatto, Riccardo (e Michl): d’obbligo un brindisi, alla prima occasione.
strano che questi “miracoli” succedano solo in campagna elettorale. avete fatto il vostro dovere di amministratori del bene comune, tutto qui. che poi i vari capoccioni facciano una misera fidura da lacché dei poteri economici, questo é un dato di fatto.
avanti cosí
Votiamo tutti il numero 14 per più ambiente all’interno della giunta!
http://www.svpartei.org/de/menschen/14-michl-laimer/
Laimer hat in der Vorwahlzeit verstanden, aber ein Großteil der SVP ist anscheinend immer noch begriffstützig.
BravoRiccardo!!!
Bravo Riccardo!
Sono orgoglioso di avere un cugino come te.
Un abbrraccio forte forte,
persio
ottimo Riccardo
ci dai consigli per belluno :-))))))))
Kompliment auch von meiner Seite!
Grazie Riccardo !
complimernti!
sei forte, onesto e coraggioso come al solito!!
Vecchio Sbarbone
quanto tempo è passato
quanti ricordi fai rivivere tu
dal Sessantotto fino al Manifesto
fino al Pi.Di.UP.
Ma i Verdi del Sudtirolo
è che ti hanno poi rubato il cuor
terror delle Stelle alpine
dei privilegi lor castigator!
Vecchio Sbarbone
quanto tempo è passato
quanti ricordi fai rivivere tu
la Torre di Pisa e poi la Madonnina
fino al Südtirol!
Non più sulle barricate
Bandiera rossa non la canti più!
Coi Verdi e le verdurine
le Stelle alpine metti a testa in giù!
Vecchio Sbarbone
quanto tempo è passato
quanti ricordi fai rivivere tu
giù dalle Balze dell’etrusca Volterra
fino al Südtirol!
Grazie Riccardo! Grazie per i posti di lavoro, che cercherai a tutti noi di Nova Levante/Carezza quando anche l’ultimo artigiano, l’ultimo negozio e l’ultimo Hotel dovranno chiudere. E poi prego di spiegarmi cosa faremo con tutte queste ruine di vecchi Hotel e Capannoni? Magari appartamenti per i tuoi amici di Milano/Roma/Napoli che hanno firmato la tua petizione?
La cosa puo’ anche far piacere, ma mi chiedo come non si sia riusciti ad evitare lo scempio del latemar con un danno molto maggiore sia paesagistico (cabinovia 8 posti che ammazza la foresta vs. seggiovia che tutto sommato di alberi ne tirava giù pochi…).
Forse, stranamente tutto riconducibile alla campagna elettorale…
Conoscendo poi i “novalevantesi” fra qualche mese ci ritentano e vedrete che passerà tanto quanto lo scempio del latemar.
Saluti.
sono molto contento per la bocciatura del progetto.
Concordo con il post 29: sul latemar ci si poteva limitare al ripristino della pista esistente e non stravolgere la foresta. E soprattutto, che queste iniziative “verdi” non si limitino a cercare voti per le elezioni ma mantengano alta l’attenzione durante tutta la legislatura. In effetti, non si capisce come certi progetti diventino esecutivi nell’ignoranza generale per poi essere bocciati quando gli investimenti sono già partiti.
Per il post 28: lo sci non è l’unico modo per attrarre turisti in montagna, soprattutto sulle Dolomiti che non hanno le caratteristiche di pista delle Alpi Occidentali. Anche perchè poi, una volta distrutte montagne e foreste con impianti faraonici, chi verrà a vederle d’estate? Sempre più il turista che ama le Dolomiti cerca la natura, la tranquillità e la cultura, soprattutto i nord europei, e non il circo caotico dello sci di massa.
E nella stessa ottica sono contrario all’espansione edilizia a Carezza, che va solo a favore di pochi potenti.
A 29: Scempio del Latemar? Dove? Finalmente un pó di luce nei nostri boschi. Il vostro cosidetto “scempio” ha una superficie di ca. 2 ettari che é il 0,07% del bosco che fa parte di Nova Levante! 🙂 E non criticare un cantiere: Non penso che la tua casa sia stata bella mentre é stata costruita… 🙂
@Alberto: menomale che siete in pochi che pensano cosí, se no questo paese sarebbe giá “morto” anni fa e anche i contadini (che vivono anche in gran parte del turismo-> maestri di sci, aiutanti nelle baite invernali, agriturismo, autisti dei battineve etc….) dovrebbero lasciare i masi… e chi allora mantiene cosí bello boschi e prati? Verresti su te da Bolzano/Milano/Roma/Venezia?
@ 28. Concorso con Alberto: secondo me il futuro del turismo è legato alla conservazione della natura e della montagna come mondo diverso e alternativo a quello della città. Se lo infrastrutturiamo, guadagnamo a breve termine ma ci rovinianmo, anche l’economia, a lungo termine.
@ 29. Sul Latemar purtroppo c’era l’autorizzazionbe: si tratta del ripristino di una vecchia pista in disuso, autorizzata dal piano provinciale piste da sci. Anche se nel disboscamento ci sono andati con la mano troppo pesante. Lo dice anche la giunta provinciale, ma non si capisce dov’era mentre disboscavano, perché non ha controllato cosa succedeva e che l’intervento fosse proporzionato allo scopo.
@ 30, Alberto. C’entra nulla con le elezioni. La cosa è uscita a fine febbraio, il comitato di cittadini di Nuova Levante si è mosso qualche mese dopo e poi io ho presentato la mozione che è stata discussa finalmente nell’ultima sessione del consiglio provinciale e approvata. Il quale consiglio è in carica fino all’ultimo giorno. O dovremmo sospendere ogni attività del consiglio sei mesi prima delle elezioni, per non sembrare elettoralisti?
E poi: meglio se è successo ora, così la gente sa esattamente per quali cause sta chi si presenta alle elezioni. E così decide di votare o non votare a ragion veduta. No?
Voglio varvi i complementi per l’iniziativa del pro-rosengarten! Bravi! Ma non basta così – bisogna andare avanti e cercare di fermare TUTTI i lavori! Stanno scavando buchi dappertutto, per i piloni, le tubature ecc. ma vi rendete conto? Anzi, vi prego di proporre anche la chiusura e la rimozione della seggiovia Paolina e Koelner che funzionano anche d’estate – una vergogna!!! In montagna si va a piedi! Inoltre farei sparire il campo da golf e tutte le seconde case costruite a carezza – appartengono solo a bolzanini e milanesi benestanti e rovinano tutti i prati e le malghe. Vi prego, fate che a carezza ritorna la “natura”, solamente prati e alberi – senza mucche (perchè emettono troppo co2)!! Ultima preghiera: Ho 25 anni e sto cercando lavoro nel settore turistico, mi potete dare un piccolo aiuto? Grazie!!
Riccardo,
è un piacere ritrovarti impegnato in queste battaglie, complimenti !
PS: perchè non vieni a vedere quali scempi i tuoi ex concittadini si stanno preparando a fare con il nuovo piano regolatore ?
Saluti
Nicola
bravo! baci baci
anche io cugina orgogliosa!
ma nella foto sei tu da piccolo?
Ciao Margherita, si. sono io da piccolino. Un bacio.
Ciao Nicola, lo so che stanno facendo. L’hanno sempre fatto. Ho seguito tempo fa le vicende della discarica, col mio amico Giorgio Pecorini, scongiurata solo per l’intervento di tanta gente, soprattutto di quelli che si erano trasferiti a Volterra da tante parti del mondo, non solo dall’ Italia, ma da Germania, Olanda, Austria ecc… E che hanno amato le nostre colline molto di più di tanti che ci sono nati.
scusa il ritardo dovuto alla mia incapacità informatica, però complimenti e grazie: salviamo le Dolomiti! anche da duccio e persiolino.
Faccio riferimento al commento lasciato su questo post https://riccardodellosbarba.wordpress.com/2008/09/07/fermiamo-lassalto-alle-dolomiti/
Sono felice di vedere che esistono persone che col buon senso e con democrazia hanno saputo fermare un progetto scellerato.
Sempre con riferimento all’attuale situazione di San Vito di Cadore temo che si tratti di una situazione diversa. Il consiglio comunale ha già approvato il progetto. Ora spetterà agli organi statali valutarne impatto e fattibilità.
In questo senso mi chiedo se con l’istituzione delle dolomiti a Patrimonio dell’Umanità, questa scelta di entrare boschi e territori poco frequentati (e casomai molto particolari proprio per questo motivo) non sia un’offesa verso l’Unesco e i suoi riconoscimenti.
Mi chiedo se anche gli altri territori delle Dolomiti possano schierarsi contro questo abuso che localmente hanno in programma. Mi chiedo se qualcuno riesca a far la giusta pressione nei giusti contesti per far rientrare questa scelta di antropizzazione violenta del territorio montano. Anche se non si tratta di Bolzano ma di Belluno.