Catinaccio, ecco il progetto

Il tracciato del nuovo impianto
Il tracciato del nuovo impianto
il progetto della Latermar Carezza Srl
il progetto della Latermar Carezza Srl

Questa è la mappa ufficiale del progetto per un nuovo impianto di risalita dai piedi della Roda Di Vael fino al Moseralm. Si tratta di materiale originale depositato dalla società “Latemar Carezza Srl” presso il comune di Nuova Levante. Notate come quasi metà impianto stia dentro i confini della zona di protezione e del progetto “Dolomiti patrimonio dell’Umanità” dell’Unesco (in verde).

Fa piacere che l’assessore all’ambiente Laimer abbia dichiatato oggi ai media che lui è contrario a quel progetto, poiché si tratta di un nuovo impianto e nuovi impianti non sono previsti nel piano decennale delle piste da sci, che scade tra tre anni. Preoccupa invece che il presidente Durnwalder abbia dischiarato che sul tavolo della Giunta provinciale non è arrivata alcuna richiesta. Visto che il progetto è stato approvato dal consiglio comunale di Nuova Levante in febbraio, non è possibile che non sia stato inoltrato in giunta provinciale come prevede la procedura.

Queste affermazioni fanno venire il sospetto che dopo le elezioni Durnwalder abbia tutta l’intenzione di spingere il progetto. E tre anni passano in fretta.

Per questo è importante che nella prossima sessione di Consiglio (1-3 ottobre) venga votata in aula la nostra mozione contro l’impianto (riportata nel commento 8 del post precedente “Fermiamo l’assalto alle Dolomiti”) , che si trova all’ordine del giorno punto nr. 47 (ma i primi 30 sono punti che vengono saltati e non si trattano più). Sarà difficile per la giunta e la Svp votarci contro, dopo le afermazioni di Laimer.

 

 

Per questo è ancora più importante continuare la mobilitazione. Sabato mattina in piazza Mazzini a Bolzano si raccolgono le firme per la petizione del comitato “Pro Catinaccio-Rosengarten”.

Ecco qui sotto il testo della petizione, nelle due lingue.

An den Südtiroler Landtag

An die Landesregierung der Autonomen Provinz Bozen

An den Gemeinderat von Welschnofen

Geht es nach den Plänen der Liftgesellschaft Latemar-Karersee-GmbH sollen im noch unerschlossenen Herzstück des Rosengartenmassivs ein neuer Sessellift und zwei neue Abfahrtspisten gebaut werden. Die Bergstation befindet sich nur etwa 80 Höhenmeter unter der Tscheinerspitze (Rotwand) und ganz in der Nähe des Hirzelweges, einem klassischen Höhenweg der Dolomiten. Diese Aufstiegsanlage und die Abfahrtspisten liegen in teils sehr steilem, erosionsgefährdeten und landschaftlich einmaligem Gebiet. Sie reichen in das bestehende  Landschaftsschutzgebiet hinein stellen einen bleibenden, weithin sichtbaren Eingriff in eines der sensibelsten und bekannten alpinen Ensembles und einem der bedeutendsten landschaftlichen Wahrzeichen Südtirols dar.

Das Projekt verläuft zudem im geplanten UNESCO-Weltnaturerbe „DOLOMITEN“. Es stellt die mit vielen Hoffnungen und Anstrengungen verbundenen Bemühungen in Frage, das Rosengartenmassiv zusammen mit den Dolomiten ins UNESCO-WELTNATURERBE aufzunehmen.

Die Unterzeichner fordern daher die politisch Verantwortlichen auf,

–     die geplante neue Aufstiegsanlage samt Abfahrtspisten am Ratschiegler Hang aus dem Skipistenplan zu streichen und dessen Realisierung abzulehnen

–     und stattdessen die Ausweisung des Rosengartengebietes als UNESCO-Weltnaturerbe mit allen Kräften zu unterstützen, so wie es im Antrag der Provinzen Belluno, Trento, Bozen aus dem Jahr 2007 vorgesehen ist.

 

Al Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano

Alla Giunta della Provincia Autonoma di Bolzano

Al Consiglio Comunale di Nova Levante

Secondo i progetti della Società Latemar Carezza S.r.l. verranno realizzati un nuovo impianto di risalita e due nuove piste da discesa nel cuore del Catinaccio. La stazione a monte si troverà a circa 80 metri dalla parete della Sforcella (Roda di Vael) e dal sentiero del Masaré, un itinerario fra i più celebri delle Dolomiti. Il nuovo impianto e le piste invaderanno una zona paesaggistica unica, molto ripida e a rischio per via dell’erosione. Si tratterà di un massiccio intervento in una delle aree più sensibili e conosciute delle Alpi, nonché un vero e proprio simbolo dell’Alto Adige.

Inoltre, il progetto si svilupperà all’interno dell’area Patrimonio naturale mondiale UNESCO “Dolomiti”, rimettendo in discussione tutte le speranze e gli impegni di accogliere Catinaccio e Dolomiti nel patrimonio mondiale UNESCO.

Per questo motivo i firmatari chiedono ai politici responsabili di

–       depennare il nuovo impianto e le nuove piste sul Costone Ratschiegler dal piano provinciale delle piste e di respingerne la realizzazione

–       sostenere il progetto “Dolomiti”, affinché il Catinaccio diventi parte del patrimonio naturale mondiale UNESCO, come previsto nella richiesta delle province di Belluno, Trento e Bolzano del 2007.

6 pensieri riguardo “Catinaccio, ecco il progetto

  1. @ aghost. splendida proposta, la passo al comitato.
    INTANTO CHI VUOLE ADERIRE ALLA PETIZIONE PUBBLICATA QUI SOPRA PUO’ COMINCIARE SUBITO A FARLO, SCRIVENDO UN COMMENTO A QUESTO POST E AGGIUNGENDO: NOME, COGNOME, INDIRIZZO E INDIRIZZO MAIL COME AUTENTIFICAZIONE.
    Passerò i nomi al Comitato.

  2. l’idea di mettere qui nel blog le firme con indirizzo e relative mail non mi pare una buona idea: significa esporle ad un inutile spam… la petizione on line invece è molto più efficace e la apri a costo zero in 10 minuti… Poi puoi fare il tam tam con tutti i mezzi che internert offre… (mail, blogs, forum, newsgroup etc)

    Apri queste benedetta petizione che voglio firmare subito 🙂

  3. Calma gente. Credo che la cosa migliore è che la petizione on line venga aperta nella home page del comitato pro-Rosengarten-Catinaccio, qui: http://www.weltnaturerbe.eu
    Ne ho già parlato coi promotori dell’iniziativa, soprattutto le persone che abitano sul “fronte caldo”, cioè nel comune di Nuova Levante, che la stanno valutando. Abbiamo deciso di incontrarci domenica sull’Alpe di Siusi, alla manifestazione contro la cementificazione dell’Alpe, e decidere lì.

    Infine, una buona notizia: la rivista RdM – Rivista della Montagna di Torino, pubblicherà un lungo servizio sullo scempio del Rosengarten. E’ fondamentale che la cosa diventi di dominio pubblico nazionale!

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