Rosengarten: misure illegali

Oggi, sabato 25 ottobre, ore 12. Il telefono suona all’impazzata. Rispondo. Dall’altra parte c’è Thomas, del Comitato Pro Catinaccio – Rosengarten, consigliere comunale di Nova Levante. Sta correndo giù a valle sul costone Ratschiegler, ha il fiatone, riesce appena a parlare. Lungo tutta l’area del progettato (e dal Consiglio provinciale sonoramente bocciato) impianto sono comparsi pali di misura, con sopra segnate le quote, la tratta (stazione in quota, vari piloni ecc…) e altri dati.

Nulla di drammatico, sia chiaro: sono solo pali. Ma è il segno che la “Latemar Carezza Srl” di Georg Eisath, la società che ha presentato il progetto, cerca di sfidare la decisione del Consiglio e praticare la politica dei fatti compiuti. Un motivo in più per non abbassare la guardia: la battaglia per salvare il catinaccio non è finita e va tenuta viva nell’opinione pubblica. La raccolta di firme deve andare avanti e coivolgere gli amanti della montagna di tutta Europa. Nella prossima legislatura la cosa tornerà certamente in ballo e dovremo essere pronti.

Voglio ricordare che nè il progetto nè le misure hanno alcuna autorizzazione, compromettono il riconoscimento delle Dolomiti come patrimonuio dell’Unesco e violano perfino la legislazione europea, in particolare del Protocollo del Turismo della Convenzione delle Alpi, che prevede che non possa essere costruita alcuna nuova pista da sci, a meno che non sostituisca una vecchia da smantellare. E quella sul Ratschiegler è una pista nuova di zecca, in un’area in cui non c’è mai stato un impianto. Un progetto degli anni ’60 sulla stessa area fu abbandonato proprio perché si valutò impossibile realizzare piste dove non c’è mai neve.

Ma torniamo ai patetici pali di misura, che vanno immediatamente rimossi. Thomas ha fotografato tutto e ha inviato oggi stesso alla stampa un comunicato come “Pro Catinaccio – Rosengarten”, che riporto di seguito sia in italiano che in tedesco.

Al Ratschiegler comparsi pali di misura per il progettato impianto di risalita. Bocciato dal Consiglio provinciale, Eisath tenta la strada dei fatti compiuti.

 

Il Comitato Pro-Catinaccio protesta per la comparsa lungo il costone Ratschiegler di pali di misura sul tracciato del progettato nuovo impianto di risalita proprio sotto la Roda di Vael. Vogliamo ricordare che tale impianto non ha alcuna autorizzazione ufficiale, che non è previsto dal “piano provinciale delle piste da sci” e che neppure vi sarà inserito, visto che il Consiglio provinciale, nella sua seduta del 30 settembre, ha respinto il progetto con ampia maggioranza, incaricando la giunta provinciale di respingere la proposta della società “Latemar-Carezza Srl”.

 

Il progettato impianto infatti si trova per due terzi all’interno della zona di tutela paesaggistica del comune di Nuova Levante e nell’area di rispetto del progetto “Dolomiti patrimonio naturale dell’umanità” dell’Unesco.

 

Evidentemente Georg Eisath non si rassegna e, dopo la sonora bocciatura del Consiglio provinciale, cerca di passare ai fatti compiuti piantando numerosi pali di misura sull’area interessata. In questo modo, l’imprenditore dimostra di non aver alcun rispetto verso le decisioni di un’assemblea legislativa democraticamente eletta e di farsi beffa dell’intero progetto Unisco, che la sua pista comprometterebbe gravemente.

 

Il Comitato Pro Catinaccio chiede all’amministrazione comunale e alle autorità provinciali competenti di attivarsi immediatamente e far rimuovere dall’area di tutela paesaggistica i pali di misura. Resta da chiarire se Eisath abbia ricevuto alcuna autorizzazione dai proprietari dei terreni o dall’amministrazione comunale.

 

Nova Levante, 25.10.2008

 

Vermessung der Aufstiegsanlage und Abfahrtspiste trotz Ablehnung durch den Landtag

 

Verärgert reagiert die Gruppe Pro-Rosengarten über die Vermessung und Auszeichnung der Aufstiegs und Abfahrtspiste Ratschiegler Joch unterhalb der Rotwand. Der Landtag hatte in der Sitzung am 30. September 2008 dem neuen Liftprojekt am Rosengarten mit großer Mehrheit eine klare Absage erteilt und die Landesregierung verpflichtet, den Lift die streichen. Zwei Drittel des geplanten Areals befinden sich im Landschaftsschutzgebiet der Gemeinde Welschnofen und in der Pufferzone des geplanten UNESCO-Naturerbes.

 

Eisath hat nun begonnen, sämtliche Vermessungspunkte auf dem von ihm geplanten Areal zu schlagen. Der Investor widersetzt sich mit diesen respektlosen Verhalten der Entscheidung eines demokratisch gewählten Gremiums. Auch wenn man damit das gesamte Dolomiten UNESCO-Weltnaturerbe-Projekt aufs Spiel setzt.

 

Pro Rosengarten fordert die Gemeindeverwaltung und die verantwortlichen Landesstellen auf, unmittelbar darauf zu reagieren und sämtliche, im Landschaftsschutzgebiet geschlagenen Markierungspunkte sofort entfernen zu lassen. Weiters ist noch zu klären, ob Eisath von den privaten Grundbesitzern als auch von der Gemeindeverwaltung die Erlaubnis hatte, die Vermessungspunkte zu schlagen.

 

Welschnofen, 25. Oktober 2008 – tp

4 pensieri riguardo “Rosengarten: misure illegali

  1. Chi mi conosce sa che mi occupo da più di trent’anni di questioni economiche e finanziarie.
    Per quanto riguarda lo sci da discesa, dal punto di vista economico, è l’attività sportiva più improduttiva che ci sia. Addirittura pari se non peggiore all’automobilismo. Si tratta di un consumo che porta più danni che benefici soprattutto per l’ambiente. Consumi d’energia enormi per la produzione e il funzionamento degli impianti; cementificazione immediata e indotta, poichè l’aumento degli impianti, nasconde sempre propositi di speculazione edilizia, che a Carezza è già iniziata nel villaggio con la costruzione di una serie di palazzine, divise in appartamenti di 100 metri per i quali si chiedono ben 900.000 euro. Dietro il re dei cannoni ci sono altri affaristi pronti a partire. Il lago artificiale è già pieno e il buon sindaco di Vigo m’ha condidato che è stato riempito attraverso la deviazione di due sorgenti. Lo sci richiede quindi quantità d’acqua enormi che vengono tolte ai bisogni dei contadini. Se il progetto della società dell’Eisath andrà avanti significherà fare i conti con migliaia di turisti trasportati giornalmente da automezzi con conseguenze gravi per l’aria, come accade in Val Gardena a Campiglio, in Val di Fassa, ecc.
    Di produttivo lo sci non porta assolutamente nulla. In definitiva non è altro che una giostra con la differenza che le giostre se ne vanno dopo un po’, mentre gli impianti continuano a deturpare con la loro presenza l’ambiente. Gli stessi operatori economici avranno più perdite che profitti, poichè se Carezza entrasse in competizione con i grandi caroselli dello sci, dovrebbero abbassare le pretese e comiciare ad offrire settimane bianche a basso costo per riempire i buchi. Dopo i primi anni d’entusiasmo arriverebbero le dolenti note.
    Penso però che e me lo auguro di cuore che Carezza sarà un bel disastro per le attese dell’Eisath. Le spese non compenseranno i ricavi con la crisi economica che si sta presentando. Basta che poi non intervenga la provincia ad aiutarlo.
    Il movimento ambientalista comunque ha l’obbligo di continuare questa battaglia con tutti i mezzi possibili per la salvaguardia dell’economia e della bellezza della nostra terra.

  2. Ottimo commento Alberto! Speriamo che Riccardo e Hans Heiss riescano a portare avanti con successo questa battaglia, con il sostegno degli amanti della montagna.

  3. Riccardo, purtroppo mi hai deluso moltissimo dal lato umano.
    Klauspeter Dissinger
    consigliere comunale della lista ecosociale di Bressanone

  4. Caro Klaus,
    so che cosa vuoi dire: hai letto l’articolo di fantapolitica uscito sulla Tageszeitung. Purtroppo gli effetti colleterali sono questi: avvelenare i rapporti.
    Riporto qui quello che ho scritto anche in risposta a una persona che mi chiedeva di prendere posizione:

    Che vuoi che dica? Balle (io assessore, figurati) o distorsioni, il tutto cucito in un teorema paranoico.
    Per me è stata come una fucilata alla schiena, sparata a freddo, e ho passato l’intera giornata di ieri a sanguinare. Lo prendo come un “rischio del mestiere” per uno come me, esposto pubblicamente. Ogni tanto ti fanno il tirassegno addosso.
    Più di tutto provo un enorme dolore per le “vittime innocenti” umiliate a mezzo stampa. Rispondere su quel piano vorrebbe dire proseguire il massacro di persone (magari altre ancora) e storie e non ci sto.
    Credo che la risposta la dovranno dare i Verdi, tutti insieme, nei prossimi giorni e settimane. I fatti faranno giustizia delle stupidaggini. Per quel che riguarda me, ho fiducia nelle persone che mi conoscono e che sanno chi sono, pregi e difetti inclusi.
    Tra i Verdi è in corso una seria discussione su cosa è successo, su cosa non è andato e cosa cambiare. Anch’io sto riflettendo su cosa potevo fare meglio, ma non sono le cose scritte in quell’articolo.
    Per il resto, mi riconosco in quel che hanno scritto Segnavia e Valentin[o], che ringrazio e ai cui blog rimando (i link li trovate nella colonna a destra).
    La politica a volte è cattiva, e lo sarà sempre di più con i risultati che ci sono stati e la direzione che ha preso il Sudtirolo (ma anche l’Austria e l’Italia). Prepariamoci, sarà molto dura.

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