Togliere ai ricchi

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COSTI DELLA POLITICA: VIA LIBERA AL TAGLIO DELLE SPESE ELETTORALI

SECONDO SUCCESSO IN CONSIGLIO PROVINCIALE, APPROVATO DISEGNO DI LEGGE DEI VERDI

Il disegno di legge dei Verdi approvato da un’inedita maggioranza trasversale nella prima commissione legislativa del Consiglio provinciale. Tra un mese la discussione sugli articoli.

Finalmente in Consiglio provinciale si formano maggioranze inedite disposte a intervenire seriamente sulla limitazione dei costi della politica a cominciare da quelli che trascinano tutti gli altri: le spese faraoniche per le campagne elettorali.

La Prima Commissione legislativa ha discusso oggi il disegno di legge dei Verdi nr. 15/09 su “Limitazione, pubblicità e controllo delle spese elettorali” e alla fine ha approvato il suo passaggio alla discussione articolo per articolo (cosa più unica che rara per le proposte delle opposizioni) con 6 voti a favore, un astenuto e un voto contrario. (QUI TROVI IL TESTO DELLA LEGGE E QUI LA MIA RELAZIONE COME PRESENTATORE

A favore della legge hanno votato tre rappresentanti della minoranza (Ulli Mair, Eva Klotz, Alessandro Urzì) e tre della maggioranza, tutti della Svp (Arnold Schuler, Veronica Stirner Brantsch e Josef Noggler). Il capogruppo Svp Elmar Pichler Rolle si è astenuto e il consigliere Svp Georg Pardeller ha votato contro.

Il dibattito in commissione è stato davvero interessante. I rappresentanti della Svp erano visibilmente provati dal casino di questi giorni, nel partito e fuori, sui costi della loro politica, sul debito della campagna elettorale, sul deficit salito oltre ogni previsione, sul trionfo elettorale di “quelli col portafoglio pieno”, della defenestrazione dell’Obmann causa rischio insolvibilità Svp e fallimento finanziario del partito. E così si sono buttati nel dibattito a cuore aperto.

Veronika Stirner ha denunciato il fatto che, specialmente nel partito di governo, cioè il suo, il denaro determina la carriera politica e il successo elettorale ed ha aggiunto che, se fosse per lei, le misure da prendere sarebbero ancora più drastiche e dovrebbero riguardare soprattutto chi in campagna elettorale gestisce poteri forti, come gli assessori..

Arnold Schuler, il capo dei sindaci, ha detto che il problema c’è e che va fatto qualcosa, tirando in ballo le sponsorizzazioni delle diverse lobby e associazioni di categoria, attraverso i loro organi di stampa, per questo o quel candidato.

Lo stesso Elmar Pichler Rolle, visibilmente provato dallo scontro interno alla Svp che lo ha eliminato come Obmann, ha incalzato sulla vanità delle regole di par condicio quando chi è in giunta provinciale tiene conferenze stampa, incontri e convegni fino all’ultimo giorno della campagna elettorale, “mentre noi semplici candidati veniamo censurati sistematicamente sugli organi di stampa”.

Insomma, erano tutti d’accordo, ma tutti dicevano che il disegno di legge era parziale e avrebbero votato contro, perché bisogna fare meglio. Solita storia della maggioranza che invoca il meglio per affossare il bene.

Solo Georg Pardeller, segretario del sindacato Asgb, ha parlato apertamente contro l’idea di una legge per limitare le spese elettorali: le regole non servono, ha detto, tanto non c’è modo di farle rispettare e chi ha il potere fa quello che vuole. Strana affermazione per chi dovrebbe sapere che le regole (i contratti di lavoro, per es.) sono l’unica arma dei deboli contro i forti.

Sostegno, abbastanza ovvio, dai/dalle rappresentanti dell’opposizione.

Poi ho replicato io. Con una bella scenetta tra me e Pichler Rolle. Lui aveva detto che era contrario al fatto “che questo disegno di legge vada in Consiglio” e che dunque avrebbe votato contro. Pensava che una volta bocciata in commissione, la legge semplicemente sparisse. Col cavolo.

Nella replica, io gli ho “svelato” che comunque la commissione votasse, il disegno di legge sarebbe andato in discussione in Consiglio provinciale e allora loro avrebbero dovuto giustificarsi davanti all’opinione pubblica. Lui ha fatto tanto d’occhi così (è consigliere da 6 mesi ma non aveva ancora capito), ha chiesto lumi al presidente Noggler, quello ha confermato: sì, anche i disegni di legge bocciati vanno in Consiglio, e Rolle si è messo le mani tra i capelli.

Allora ha preso la parola Veronica Stirner e ha detto: “Beh, a ripensarci, se io sono d’accordo con l’impostazione di questo disegno di legge, perché dovrei votare contro?”. E ha guardato gli altri del suo partito. Si sono guardati a lungo, come se fossero da soli, tra loro, a fare i conti con le proprie coscienze e le proprie lacerazioni.

Noggler le è andato dietro: “Sì, in effetti la legge non è sbagliata, sarebbe un controsenso votare contro: la possiamo approvare e poi, nella discussione articolo per articolo, emendare!”. Anche Schuler ha fatto sì con la testa. Pichler Rolle, Obmann e capogruppo, ha strabuzzato gli occhi e allargato le braccia. Noggler ha aperto le votazioni, sei mani (3 Svp) hanno risposto al sì, Rolle ha alzato tremante la manina dell’astenuto e il Pardeller sindacalista si è opposto da solo.

Sorrisi in sala, sibilo di “ma fate un po’ come vi pare, allora!” del capogruppo, che si girava tra le mani il titolone del Dolomiten sul fatto che un gruppo di Amministratori comunali Svp si rifiutano di pagare la quota al partito per protesta.

Il primo passo è dunque fatto. Tra un mese la Commissione passerà alla discussione dei singoli articoli.

Sui costi della politica è il secondo successo messo a segno dai Verdi, dopo che la stessa Prima Commissione ha approvato il 12 marzo scorso il nostro disegno di legge n. 4/08: “Divieto di cumulo di redditi derivanti da incarichi di nomina politica”, che presto arriverà in Consiglio provinciale per l’approvazione definitiva.

Cosa prevede il “Disegno di legge provinciale nr. 15/09, Norme per la limitazione, la pubblicità e il controllo delle spese elettorali in occasione delle elezioni provinciali”.

1.      Limiti precisi alle spese elettorali: non più di  27.000 euro per ogni candidato/a e non più di 380.000 euro per ogni lista.

2.      Obbligo di rendicontazione pubblica e documentata di ogni spesa elettorale da parte sia dei candidati/e che delle liste.

3.      Istituzione di un “collegio di garanzia” di tre giudici (uno del tribunale, uno del Tar e uno della Corte dei conti), che controlla la rendicontazione e a cui chiunque può rivolgersi per segnalare eventuali violazioni dei limiti previsti.

4.      Sanzioni pecuniarie per chi viola le norme di limitazione delle spese elettorali.

Un pensiero riguardo “Togliere ai ricchi

  1. Mi voglio complimentare con il gruppo dei verdi e con Riccardo Dello Sbarba per il successo dell’iniziativa legisaltiva perchè in questa terra abbiamo tutti bisogn di democrazia e la democrazia non può che esprimersi attraverso una competizione per il consenso che veda tutti i concorrenti partire da una parità di condizioni economiche e di visibilità.
    Vorrei ricordare a questo proposito che nel corso dell’ultima campagna elettorale nessuno ha fatto notare come il periodico della SVP ( Zukunft in Suedtirol) sia destinatario di un milionario contributo statale e che attraverso queste pubblicazioni, pagata dal popolo italiano delle altre regioni, siano state diffuse anche da singoli candidati. Credo che sia pertanto necessario inserire nella legge un passaggio che vieti l’utlizzo delle testate di partito finanziate dallo stato per fare pubblicità a questo o a quel singolo candidato.
    Per quanto riguarda il Georg Pardeller che cose volevate aspettarvi da uno che si è fatto pagare lo stipendio, senza lavorare una sola ora e senza essere eletto da nessuno, dall’Azienda Speciale Bacini Montani per ben 17 anni?
    Complimenti ancora sperando in un bel dibattito in aula
    Michele Buonerba

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